Indice
- Qual è la tendenza di evoluzione dei pannelli fotovoltaici?
- Come si calcola il ROI? Come posso migliorarlo?
- Strutture diverse portano a risultati economici diversi
- Quali pannelli fotovoltaici sono adatti al mio tetto?
- Un sistema fotovoltaico stabile nel lungo periodo è ciò di cui gli utenti hanno davvero bisogno
1. Qual è la tendenza di evoluzione dei pannelli fotovoltaici?
Ogni aggiornamento tecnologico nel settore fotovoltaico è una riflessione sulla generazione precedente, mentre l’obiettivo di fondo non cambia mai:
rendere il sistema fotovoltaico più stabile, più efficiente e con un rientro più rapido.
- Le prime celle p-type, rappresentate dal PERC, hanno portato l’efficienza di produzione oltre il 20%. Grazie al drogaggio al boro, alla maturità del processo e ai costi ridotti, si sono diffuse rapidamente. Tuttavia, con l’aumento delle installazioni, problemi come LID e LeTID sono emersi, causando un degrado precoce dei pannelli e allungando il periodo di rientro dell’investimento.
- Per risolvere questi problemi, l’industria è passata al silicio n-type. Il drogaggio al fosforo offre una resistenza naturale al LID, un guadagno bifacciale maggiore e una vita più lunga dei portatori, diventando la base di TOPCon, HJT e IBC, con efficienze di produzione salite al 21–23%. Tuttavia, avvicinandosi ai limiti teorici, l’uso della pasta d’argento e la complessità dei processi aumentano, mentre l'aggiunta di materiali e parametri non porta più benefici lineari.

Attualmente il settore segue due direzioni principali: le celle tandem perovskite-silicio e l’ottimizzazione strutturale.
La prima è ancora in fase di validazione, mentre la seconda è già in produzione, ovvero la tecnologia 1/3 Cut.
Basata su TOPCon, questa tecnologia divide la cella in tre parti uguali, riducendo ulteriormente la densità di corrente, rendendo la distribuzione del calore più uniforme e diminuendo il rischio di micro-cricche. In condizioni di ombreggiamento parziale, la struttura a tre sezioni limita l’impatto a un percorso di corrente più ridotto, riducendo la perdita di generazione e la concentrazione di calore, migliorando la stabilità del sistema e aumentando il ROI complessivo.
2. Come si calcola il ROI? Come posso migliorarlo?
Per il ROI nel settore fotovoltaico, il punto chiave è capire “in quanto tempo l’investimento può essere recuperato tramite i ricavi della produzione elettrica”.
In genere utilizziamo la seguente formula:
Periodo di rientro = Investimento totale del sistema ÷ Ricavo annuo dalla produzione
Ricavo annuo = Produzione annua × (Tasso di autoconsumo × Tariffa dell’autoconsumo + Tasso di immissione × Tariffa di immissione)
- Ricavo per kWh = 0,8 × €0,18 + 0,2 × €0,10 = €0,164/kWh
- Ricavo annuo = 135.000 × €0,164 ≈ €22.140/anno
- Periodo di rientro = €90.000 ÷ €22.140 ≈ 4,065041 anni
Quindi, per un progetto aziendale da 100 kW, il tempo di rientro è di circa 4 anni.
Dalla formula si vede che esistono due modi per accelerare il rientro:
- Ridurre i costi: adottare moduli che si adattino alla struttura del tetto, riducendo la complessità dell’installazione e i costi di O&M.
- Aumentare la produzione: dare priorità a pannelli con migliori coefficienti termici, efficienza in bassa irradiancia, risposta all’ombreggiamento e capacità di dissipazione del calore, così da ottenere prestazioni più stabili ed elevate.
Prendiamo come esempio il coefficiente di temperatura:
Se la differenza del coefficiente è di 0,05%/°C, la produzione annua può variare di circa 4%.
In un impianto fotovoltaico per azienda da 100 kW, ciò equivale a circa 5.400 kWh in più all’anno, cioè un incremento di circa €972 di ricavi.
Nelle condizioni reali dei tetti (alta temperatura, bassa irradiancia, ombreggiamenti, differenze nella dissipazione termica), la variazione della produzione può arrivare al 5–8%, anticipando il rientro di circa 6–10 mesi.
Le differenze di ROI non dipendono dalla potenza nominale, bensì dalle prestazioni reali di produzione.
3. Strutture diverse portano a risultati economici diversi
In un tetto reale, le prestazioni di generazione sono influenzate dai seguenti fattori:
- Percorso di incidenza della luce e capacità di sfruttare la diffusione;
- Velocità di risposta dell’aumento termico sulla superficie del modulo;
- Stile architettonico e requisiti di manutenzione a lungo termine del sistema;
- Destinazione d’uso dell’area e modalità di utilizzo dello spazio.
Per questo motivo, i pannelli fotovoltaici non presentano più un’unica forma visiva o strutturale.
Le differenze nella griglia corrispondono, in sostanza, a diverse logiche di produzione e diversi modelli di ROI, non a una semplice preferenza estetica.

Sul mercato si sono formate tre tipologie tipiche di griglie:
- Griglia trasparente: ottimizza l'illuminazione e il valore dello spazio;
- Griglia ad alta dissipazione: ottimizza la gestione termica e le prestazioni di lungo periodo;
- Griglia full black a bassa riflessione: ottimizza il valore architettonico e l’immagine commerciale.
Sulla base di ciò, i moduli 1/3-cut ottimizzati su tecnologia TOPCon hanno sviluppato tre diverse strutture di griglia per adattarsi ai vari scenari di tetto.
4. Quali pannelli fotovoltaici sono adatti al mio tetto?
Tipologia dell’edificio, materiali della copertura e condizioni operative determinano il modo di lavorare del tetto.
Nell’applicazione reale, il fotovoltaico non si trova solo sui tetti tradizionali: è ampiamente installato anche su pensiline, coperture trasparenti, facciate e spazi semi-aperti.
Le condizioni climatiche, la distribuzione della luce, la capacità strutturale e il valore dello spazio variano tra i diversi scenari, quindi non esiste un’unica soluzione “universalmente ottimale”.
A influenzare realmente la velocità di rientro non sono i parametri nominali, bensì il grado di compatibilità tra la struttura del modulo e l’ambiente di utilizzo.
Scegliere un modulo significa, in realtà, scegliere un percorso di ROI per il tetto, permettendo a ogni metro quadrato di generare valore in modo stabile e continuativo.
Tetti industriali e grandi coperture commerciali
Questi tetti spesso presentano:
- Materiale metallico;
- Grandi superfici;
- Rapido accumulo di calore in estate;
- Temperature misurate sul tetto superiori di 15–25°C rispetto all’ambiente.
Inoltre, per ogni aumento di 1°C della temperatura della cella, la potenza diminuisce di circa 0,3–0,4%.
Per questo, negli scenari con elevato carico diurno servono moduli con buona dissipazione termica e capacità di gestione del calore, soprattutto negli impianti fotovoltaici per le aziende.

La struttura a cornice nera offre una migliore diffusione termica e un percorso di corrente più stabile, risultando particolarmente adatta ai tetti industriali e commerciali, alle zone con forti sbalzi termici e alle applicazioni su facciata dove alte temperature e ombreggiamenti locali sono condizioni tipiche.
Consente inoltre di gestire meglio le oscillazioni causate dall’aumento della temperatura e dalle ombre, riducendo il degrado della potenza nelle ore di picco, rendendo la curva di produzione più stabile e diminuendo l’incertezza della manutenzione, con conseguente riduzione del tempo di recupero dell’investimento.
Spazi commerciali multifunzionali, pensiline aperte e coperture trasparenti
Questi tetti assolvono contemporaneamente funzioni di ombreggiamento e illuminazione, e l’esperienza spaziale insieme all’organizzazione della luce sono altrettanto importanti.

La struttura a griglia trasparente mantiene i canali luminosi, con un tasso di bifaccialità di circa l’85%, e può generare un guadagno posteriore del 5–10% in presenza di superfici chiare o materiali riflettenti.
Le aree trasparenti migliorano la luminosità naturale di circa il 20–35%.
Per spazi compositi come pensiline, balconi, agrivoltaico, recinzioni fotovoltaiche e facciate trasparenti, la funzione di trasparenza e quella di ombreggiamento coesistono, aumentando il valore dello spazio senza compromettere la produzione stabile, migliorando così il rendimento complessivo per metro quadrato.
Tetti residenziali e progetti che valorizzano l’espressione architettonica
Le abitazioni e le proprietà di fascia alta danno maggiore importanza all’estetica complessiva, al valore patrimoniale a lungo termine e a un’esperienza d’uso stabile.
La superficie del tetto è limitata (generalmente 20–60 m²) e l’ombreggiamento è imprevedibile; durante il funzionamento, ombre di alberi, camini o pareti vicine possono causare oscillazioni di produzione del 5–15%.
Inoltre, nel periodo estivo, la temperatura del tetto residenziale è solitamente superiore di 10–20°C rispetto all’ambiente, richiedendo una maggiore stabilità termica dei moduli.
Gli utenti desiderano moduli che si integrino esteticamente con l’edificio, garantendo al tempo stesso una produzione stabile e bassa necessità di manutenzione.

La struttura full black, grazie alla sua presentazione visiva uniforme e alle prestazioni stabili, si integra naturalmente negli edifici residenziali e commerciali, trasformando il fotovoltaico in una parte del valore architettonico e garantendo al contempo un ritorno energetico di lungo periodo, risultando particolarmente adatta a scenari orientati alla proprietà di lungo termine e alla logica dei benefici multipli.
5. Un sistema fotovoltaico stabile nel lungo periodo è ciò di cui gli utenti hanno realmente bisogno
A determinare il rendimento a lungo termine di un sistema non è un singolo parametro né l’aumento della potenza nominale, ma il grado di compatibilità tra la struttura del modulo, l’ambiente del tetto e lo scenario di utilizzo.
Dal giorno dell’installazione, un impianto fotovoltaico entra in un ciclo operativo di almeno dieci anni; la scelta dei moduli equivale, in sostanza, a definire un percorso di rendimento a lungo termine. Scegliere un modulo significa infatti scegliere una traiettoria di ritorno economico duraturo:
- Le strutture industriali e commerciali necessitano di una produzione stabile in condizioni di alta temperatura e funzionamento prolungato;
- Gli spazi aperti o semiaperti richiedono un equilibrio tra illuminazione naturale, esperienza d’uso e rendimento energetico;
- Le abitazioni e le proprietà orientate al valore architettonico richiedono coerenza visiva e affidabilità nel tempo.
Quando un sistema riesce a generare elettricità in modo stabile nel lungo periodo nel proprio ambiente reale, a integrarsi con l’architettura e a ridurre le incertezze future, il fotovoltaico non è più un investimento una tantum, ma un asset in grado di generare flussi di cassa continui.
Grazie alla sua esperienza approfondita nella tecnologia 1/3-Cut, Maysun Solar offre soluzioni fotovoltaiche ad alta efficienza e grande stabilità per i progetti sui tetti europei.
Attraverso una distribuzione ottimizzata della corrente e una gestione termica evoluta, i moduli TOPCon a tre sezioni mantengono prestazioni eccellenti anche in condizioni di alta temperatura, carichi leggeri e funzionamento prolungato, con una gamma di potenza da 430 W a 460 W che garantisce affidabilità e rendimento nel lungo periodo.
Reference
Fraunhofer ISE. (2025). Photovoltaics Report. https://www.ise.fraunhofer.de/content/dam/ise/de/documents/publications/studies/Photovoltaics-Report.pdf
IEA-PVPS Task 1. (2024). TRENDS IN PHOTOVOLTAIC APPLICATIONS 2024. https://iea-pvps.org/wp-content/uploads/2024/10/IEA-PVPS-Task-1-Trends-Report-2024.pdf
NREL. (2024). Irradiance Monitoring for Bifacial PV Systems’ Performance and Capacity Testing. https://docs.nrel.gov/docs/fy24osti/88890.pdf
DNV. (2024). Wind speed and rear glass breakage on bifacial PV modules mounted on trackers. https://www.dnv.com/publications/wind-speed-and-rear-glass-breakage-on-bifacial-pv-modules-mounted-on-trackers/
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